Monday, June 29, 2009

Nyāyamañjarī

Da luglio inizia il mio nuovo progetto di ricerca. Si tratta di produrre un'edizione critica del sesto libro della Nyāyamañjarī, testo del X sec. d.C. di Jayanta Bhaṭṭa, brillante filosofo del Kashmir. Dura due anni ed è finanziato dall'FWF (fondi di ricerca del governo austriaco). L'opportunità è fantastica. L'università di Vienna, infatti, è rimasta una delle poche isole felici per gli studi sanscriti e più in generale per le scienze umane.

Come bonus aggiunto, Vienna è una città accogliente per famiglie e bambini, quindi l'auspicio è che sarà un'esperienza positiva non solo per me, ma anche per Francesco Benedetto e Patrizia. Per Elisa, poi, questa è una seconda patria ed è grazie soprattutto a lei se anche qui ci sentiamo a casa.

5 Comments:

Blogger elisa freschi said...

grazie! ma perche' "scienze umane" e non "studi umanistici"? E' un caso o pensi che le scienze debbano allargarsi e includere anche il mondo delle humanae litterae? O che quest'ultimo debba conformarsi al modello delle scienze naturali? Cosa direbbe Jayanta in proposito? E' possibile che una tradizione come quella indiana, in cui la logica nasce in contesto medico, possa avere punti di vista diversi in merito. rispetto al nostro mondo in cui la logica e' piuttosto legata alla geometria?

June 30, 2009 at 10:10 AM  
Blogger Alessandro said...

grazie a te per il commento. Cosa direbbe Jayanta? scienza = vidyā, e il nyāya è una vidyā. La logica occidentale è legata alla geometria, ma anche influenzata dai costumi retorici del tempo, proprio come quella indiana. Forse un elemento comune tra nyāya e logica aristotelica e stoica è proprio l'aspetto retorico dell'argomentazione logica, così presente nel nyāya classico. Su scienze umane e studi umanistici, mi lascia perplesso l'aggettivo "umanistico", per questo non l'ho usato qui.

June 30, 2009 at 6:04 PM  
Blogger elisa freschi said...

perché "umanistico" ti lascia perplesso? È l'evoluzione del concetto di humanae litterae.
L'aspetto retorico dell'argomentazione logica è senz'altro elemento comune da valorizzare, però è stato cancellato dalla tendenza nella filosofia occidentale all'appiattimento sul modello della matematica.

July 1, 2009 at 4:53 PM  
Blogger Alessandro said...

Associo mentalmente "umanistico" al periodo storico-culturale chiamato "umanesimo". Mi sbaglio? Non che abbia nulla contro l'umanesimo, anzi, solo mi sembra riduttivo identificarmi con quel modello di scienza. A quando risale l'etichetta "humanae litterae"

July 1, 2009 at 6:28 PM  
Blogger elisa freschi said...

humanus è usato già in latino preclassico, anche se hai ragione, il nostro uso è molto condizionato dall'Umanesimo. D'altronde, molte parole sono segnate dalla loro storia e in questo caso la storia non è nemmeno troppo gravida di implicazioni negative. Quanto all'uso latino, penso a Terenzio (homo sum, nihil humanum a me puto esse alienum o qualcosa del genere) in cui "humanus" indica quanto è caratteristica culturale dell'uomo (non cioè il patrimonio genetico, ma il suo essersi costituito storicamente e culturalmente come persona).

July 2, 2009 at 10:16 AM  

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