Monday, December 8, 2008

PIzza effect

Il fenomeno di un proprio prodotto esportato, rielaborato altrove, reimportato nella forma rielaborata e infine rivendicato come proprio nella forma rielaborata è detto volgarmente "pizza effect". Secondo questa etichetta, pare coniata da (Swami) (Dr.) Agehananda Bharati, late Professor of Anthropology, Syracuse University, la pizza nasce in Italia come cibo dei poveri (focaccia con olio, sale ed erbe), arriva in America, viene arricchita di pomodoro e mozzarella, ritorna in Italia e diventa la pizza che oggi conosciamo. L'applicazione metaforica a situazioni postcolonialiste è simpatica ed efficace, ma mi viene il dubbio se per quanto riguarda la pizza sia andata proprio così.

3 Comments:

Blogger elisa freschi said...

anche a me sembra poco verosimile. La pizza descritta dal prof. e' una specie di Margherita (senza basilico, ma si sa che il basilico e' raro fuori dall'Italia) ed e' ben noto che tale pizza e' stata inventata e dedicata alla regina d'Italia Margherita di Savoia. Altro sarebbe se rivendicassimo come propria la versione transalpina della pizza margherita (ossia salsa di pomodoro, formaggio non specificato e MAIS!).

December 11, 2008 at 9:45 AM  
Blogger elisa freschi said...

resta però assai interessante l'effetto descritto dal prof. Bharati. In ambito indiano verrebbero in mente tanti pregiudizi (non solo in senso negativo) sulla filosofia indiana tipo l'idea che sia “spirituale” e orientata a scopi pratici e trasformativi. D'altronde, la ricerca di un'India precoloniale, non “inquinata” dai terribili orientalisti è esso stesso un ideale antistorico. Di fatto,l'India è da sempre e per sempre un incontro fra culture diverse e quindi chissà quanti “pizza effects” ci sono già stati nei secoli fra Karnataka e Kerala o quant'altro.

December 11, 2008 at 9:48 AM  
Blogger elisa freschi said...

No, sulla questione pizza penso proprio sia andata cosi': la pizza era un cibo dei poveri, ma e' stata rivalutata ancora in Italia (tanto da essere offerta alla regina e a lei dedicata). Venuto a sapere del fatto che la pizza era anticamente cibo per poveri e che invece in USA la si condisce abbondantemente, il prof. Bharati ha sviluppato un'inferenza scorretta.

December 15, 2008 at 9:23 AM  

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